Gloria and the Doctors (Gloria Turrini e Riccardo Ferrini) sono nomi ormai noti e stimati tra gli addetti ai lavori della scena musicale italiana che, contro ogni tendenza, partendo dalle radici del Blues lasciano contaminare il loro percorso con altre sonorità di matrice nera, trad jazz, gospel, blues e funk.
La certezza è che le potenti note scure del contralto di Gloria Turrini, arricchite dalla sua personalità forte e brillante, fanno rivivere la musica del passato attraverso uno spettacolo energico ed emozionante dove traspaiono dinamiche che vanno dal lato più romantico e dolce delle ballad fino ai groove più ipnotici del blues e del funk. Non è un caso che nel corso della sua carriera molti grandi musicisti italiani e internazionali si siano rivolti a lei e alla sua incredibile voce.
Andrea Mingardi, Max Gazzè, Giuliano Palma, Jackie Allen solo per citarne alcuni.
Un percorso professionale simile è quello intrapreso da Riccardo Ferrini, chitarrista molto stimato e con una carriera costellata di collaborazioni al fianco della Honey Island Swamp Band, Andy J Forest, Jerry Dugger, Roberto Luti e tanti altri, dove grazie al suo stile personale, ha conquistato la sua vasta quota di pubblico su entrambe le sponde dell’oceano.
Questo è il mix di caratteristiche che fanno di Gloria and the Doctors una perla rara che sa sempre dare il massimo durante le esibizioni live.
Tutte queste fondamentali esperienze, accumulate negli anni, confluiscono in “Dat Nola Trip”, registrato a New Orleans e pubblicato per Brutture Moderne di Ravenna (Italia) nell’agosto 2023, dimostrando la completa maturazione
degli artisti.
Gloria Turrini, voce e batteria, e Riccardo Ferrini alla chitarra resofonica, ideatori di questo bellissimo album, con 9 tracce di cui 8 sono brani originali, hanno scelto di impreziosire le registrazioni con l’aiuto di straordinari musicisti: Andy J Forest (armonica), Roberto Luti (chitarra), Robert Snow (contrabbasso), Rosalynn Deroos (clarinetto).
Ancora una volta il blues si fonde con altri generi per raggiungere non solo un pubblico più vasto, ma anche per toccare corde emotive difficilmente raggiungibili, dimostrando, se mai ce ne fosse bisogno, il suo valore interdisciplinare e interrazziale. E ancora una volta una donna porta avanti un progetto originale e vincente, confermando – anche in questo caso – che solo
insieme le due metà della mela possono diventare un gustoso e succulento frutto musicale.